Attualità

Censire i cervi ascoltandone il canto d'amore

Notti nelle foreste con l'orecchio teso a percepire il bramito per volontari e tecnici. Iscrizioni aperte, si rileva anche la presenza del lupo

Contare gli esemplari di cervo nobile ascoltandone il canto d'amore notturno: è il censimento al bramito che per il 17° anno torna nelle foreste del Casentino a coinvolgere tecnici e volontari in un'attività di grande fascino. 

Nelle sere tra il 25 e il 27 Settembre una moltitudine di persone si ritroverà per ascoltare il verso di questi possenti animali (più di due quintali) echeggiare e rimbombare nella notte. In seguito, con le opportune tecniche, si potrà tornare a stimare il numero di animali presenti nell'area protetta.

Attualmente la stima è di circa 2.000 cervi presenti all’interno del Parco nazionale, poco meno di 400 dei quali sono maschi in età riproduttiva. Saranno coinvolti in un antico rituale di lotta e corteggiamento: sarà un’esperienza suggestiva per tutti coloro che vogliono vivere l’emozione del contatto diretto con uno dei più sorprendenti eventi della natura.

Chi vuole prendere parte all'avventura può iscriversi entro il 7 Settembre dal sito del Parco nazionale delle foreste casentinesi e provare anche il brivido di rilevare la presenza del lupo. Sì perché contemporaneamente sarà realizzato anche il monitoraggio del grande predatore con la tecnica del wolf-howling, utilizzando l’ampia copertura del territorio garantita dagli operatori.

Quest'anno poi l'evento si affaccia anche al digitale: le operazioni di rilievo avverranno infatti attraverso lo strumento digitale “BramitAPP”, finanziato dall’Unione europea col nextgenerationeu.

L’evento di natura e socialità è realizzato in collaborazione con l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), i carabinieri Parco e Biodiversità di Pratovecchio, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, le Unioni dei Comuni montani del Casentino e del Valdarno-Valdi­sieve, gli Atc di Arezzo e di Forlì Cesena. Organizzato da Dream Italia, rientra nell’ambito delle politiche di gestione della popolazione previste dagli enti territoriali e di ricerca riuniti nell’Acater orientale.