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La Verna sospeso tra due fusioni

La Commissione Affari Istituzionali del Consiglio Regionale ha dato il via libera ai referendum per le fusioni tra Comuni, ma due sono in contrasto

Il santuario francescano de La Verna

C'è grande confusione all'ombra del santuario dove San Francesco ricevette le stimmate. 

La Prima Commissione, nella seduta di ieri, ha dato il via libera a tre proposte di fusione tra Comuni in discussione in Casentino. Due di queste riguardano il Comune di Chiusi della Verna ma sono in contrasto tra loro. 

La prima segue la nuova normativa regionale sulle proposte di iniziativa popolare e attraverso la raccolta di firme chiede il referendum per l'istituzione del Comune Casentino- La Verna attraverso la fusione dei Comuni di Bibbiena, Chiusi della Verna e Ortignano - Raggiolo.

Poi c'è la proposta istituzionale di fusione tra Chitignano, Castel Focognano e Chiusi della Verna, approvata dai rispettivi Consigli Comunali.

Ieri la Commissione Affari Istituzionali ha dato il via libera ai referendum su tutte e due le proposte. Proposte in evidente contrasto perchè sancirebbero la nascita di due comuni diversi ma con all'interno il Comune del santuario.

Non ci sono precedenti in cui lo stesso Comune sia oggetto di due proposte diverse di fusione e si prospettano tre possibili soluzioni. I cittadini chiamati ad esprimesi potrebbero bocciare entrambe le proposte, oppure approvarne una e bocciare l'altra. Ma i problemi sorgerebbero nel caso del terzo scenario, quello in cui i cittadini approvassero entrambe le proposte. Casualità assolutamente possibile dato che secondo le norme regionali per respingere la fusione occorrono percentuali bulgare. In quel caso, con due fusioni diverse approvate, si aprirebbe uno scenario ancor più complicato e sarebbe il Consiglio Regionale a dover dipanare la matassa.

Ma prima di tutto questo toccherà sempre al Consiglio ratificare la decisione della Commissione e decidere le date per i referendum che potrebbero svolgersi contemporaneamente o in giornate diverse. Poi la parola passerà ai cittadini, stavolta davvero padroni del loro futuro.