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Cassazione: "Le scuole paritarie paghino le tasse"

La suprema Corte dà ragione al Comune che nel 2010 aveva chiesto il versarmento dell'IcI a 2 istituti gestiti da ordini religiosi: una svolta storica

Parte da Livorno una "rivoluzione" che potrebbe avere conseguenze in tutta Italia: la Corte di Cassazione, ribaltando i due gradi di giudizio precedenti, con due diverse sentenze depositate l'8 luglio scorso ha accolto la richiesta del Comune di Livorno contro gli istituti paritari Santo Spirito e Immacolata, obbligandoli a versare i contributi Ici (l'imposta comunale sugli immobili, antenata delle Imu, Tasi e Iuc) per gli anni che vanno dal 2004 e il 2009, per un importo totale di 422.178 euro. 

Una svolta nella giurisprudenza della Suprema Corte, che fissa un precedente giuridico che potrebbe essere seguito ora da altri comuni italiani. Non solo: la stessa amministrazione comunale livornese guidata dal pentastellato Filippo Nogarin (M5S), spera ora di estendere la richiesta anche agli anni successivi al 2010-11, e ottenere il pagamento delle tasse sugli immobili anche da parte di tutte tutte le altre scuole religiose (una decina) presenti in città, con i quali il contenzioso è ancora pendente.

Tanto basta alle scuole paritarie cattoliche toscane, conti alla mano, a lanciare l'allarme sul possibile rischio chiusura:  "Se saranno costrette a chiudere, come è molto probabile - spiega - 600 bambini resteranno a piedi e dovranno essere inseriti nelle scuole pubbliche". Secca la replica del Comune: "La Cassazione ha stabilito che questi questi istituti svolgono le loro attività, per quanto lodevoli, in modo commerciale, ovvero dietro corrispettivo di una retta". Ergo: giusto che, come tutti dovrebbero fare, paghino le tasse.

In prospettiva, un'ulteriore passo che si colora di battaglia politica: l'abolizione dell'esenzione dell'Imu per le attività della Chiesa decisa dal governo Renzi. Uno scenario funesto non solo per le scuole paritari, ma anche per le casse della Conferenza Episcopale Italia. Di sentenza "pericolosa", "ideologica" e che intacca "la garanzia di libertà ed educazione" parla oggi il segertario generale della CEI, monsignor Nunzio Galantino.