Cronaca

Finto sms dalla banca e le prosciugano il conto

Due uomini sono stati denunciati dai carabinieri. Avrebbero truffato una donna per 18mila euro con la tecnica dello "spoofing"

Due uomini sulla quarantina sono state denunciate dai carabinieri perché ritenute presunti autori di una truffa da migliaia di euro ai danni di una signora e commessa a distanza con la tecnica dello spoofing fingendosi carabiniere e addetto antifrode di una banca.

Tutto sarebbe iniziato con un sms in apparenza proveniente dalla banca: una notifica per un movimento di denaro in uscita di 1.573 euro.

La donna avrebbe quindi contattato il numero indicato nello stesso sms per disconoscere l'operazione. Dall'altra parte avrebbe risposto un sedicente addetto antifrode, che l'avrebbe messa in guardia da alcune  attività fraudolente sul conto corrente ed oggetto di indagine da parte dei carabinieri. 

Poco dopo, la donna avrebbe ricevuto un’altra telefonata da un’utenza fissa, apparentemente compatibile con quello di una caserma dell’Arma di Livorno. All'altro capo della cornetta un sedicente “colonnello” l’avrebbe invitata a “mettere in salvo” i propri risparmi effettuando un bonifico istantaneo di ben 18mila euro. La vittima, persuasa della buona fede dell’interlocutore, ha eseguito l’operazione suggerita, recandosi in banca e seguendo le istruzioni che gli erano state impartite e sempre rimanendo in stretto contatto con il truffatore che, una volta ricevuto il bonifico, ha immediatamente interrotto i contatti con la donna. 

Scoperto il raggiro, la donna si è rivolta ai carabinieri.

La chiamata in apparenza collegata ad una caserma dei carabinieri di Livorno, in realtà non era partita dalla caserma bensì si sarebbe trattato un caso di spoofing, (tecnica che consente ai truffatori di mascherare il numero reale del chiamante sostituendolo con un altro scelto a piacimento, spesso proprio il numero di una caserma locale rendendo così la condotta truffaldina più credibile). 

Avviate le indagini, condotte anche grazie agli scambi informativi con altri reparti dell’Arma, e accertamenti a largo spettro sia di tipo documentale che tecnico, i carabinieri sono riusciti a identificare i presunti responsabili, risultati già noti per fatti analoghi. I due sono stati denunciati per truffa aggravata in concorso.