Cronaca

Concorsi truccati, terza indagine a Firenze

Ci sono anche docenti universitari del capoluogo toscano fra i 66 professori indagati a Catania nell'ambito di un'inchiesta sui concorsi truccati

Terza inchiesta a Firenze sui concorsi universitari. Questa volta però le indagini sono partite da Catania dove oggi Il rettore del locale ateneo Francesco Basile e altri nove docenti sono stati sospesi dalle loro funzioni con pesanti accuse a loro carico: associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta. Complessivamente però gli indagati sono 66 e fra questi ci sono professori dell'Università di Firenze e di quelle di Bologna, Verona, Venezia, Trieste, Roma, Cagliari, Catanzaro, Chieti-Pescara, Messina, Napoli e Milano.

In tutte queste città sono in corso perquisizioni. Al centro dell'inchiesta, battezzata "Università Bandita", ci sono 27 concorsi pubblici per coprire 17 posti di professore ordinario, quattro di professore associato e sei di ricercatore. All'attenzione della Digos ci sono altre 97 bandi di concorso sulla cui regolarità sono in corso approfondimenti.

Gli investigatori hanno portato alla luce una sorte di codice sommerso utilizzato in ambito universitario che garantiva la predeterminazione dell'esito dei concorsi. Nessuno spazio veniva lasciato per selezioni basate sul merito e l'eventuale presentazione di ricorsi veniva 'punita' con ritardi nella progressione della carriera o l'esclusione da qualunque valutazione oggettiva dei curricula.

L'inchiesta catanese è la terza in cui è coinvolta l'Università di Firenze. La prima, in ordine di tempo, riguarda i concorsi per l'abilitazione all'insegnamento del diritto tributario, la seconda la facoltà di medicina (vedi qui sotto gli articoli collegati).