E' un modello di vita quello che, complice la crisi, rischia di andare in soffitta.
Per prima cosa è bene sottolineare che, secondo la Coldiretti regionale che ha rielaborato dati dell'Istat, negli ultimi 5 anni sono 300 mila in meno i bevitori toscani. Un meno 13% che ha visto un'accelerazione negli ultimi 2 anni.
A farne le spese è il vino, il cui consumo è crollato dell'11,8%, mentre la birra ha visto una crescita esponenziale del 32%.
Quello che preoccupa però è che sono diminuite di oltre un quarto quelle persone che si concedevano un paio di bicchieri a tavola. Per contro sono aumentate quelle che si buttano sui superalcolici, sugli amari o sui drink da aperitivo e che dunque bevono lontano dai pasti. Con buona pace della vulgata popolare secondo cui un bicchiere di vino, magari rosso, a cena fa buon sangue.
Da sottolineare che a questo punto noi italiani siamo diventati i terzi consumatori di vino al mondo, dietro Stati Uniti e Francia. Ultimo dato, quello degli analcolici: siamo passati infatti dal 21,9% del 2009 al 38,1% del 2014. E questo forse è un buon segno.