Politica

Ceccardi resta nell'Europarlamento e attacca il Pd

La ex candidata alla presidenza regionale: "Il Pd non vuole che l'unica parlamentare di centrodestra eletta in Toscana resti a vigilare in Europa"

Susanna Ceccardi

Alla vigilia della proclamazione ufficiale del nuovo presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e degli altri eletti nel Palazzo del Pegaso, la candidata presidente della coalizione del centrodestra sconfitta alle urne Susanna Ceccardi conferma che restarà nell'Europarlamento in cui è stata eletta nel 2019. E attacca il Pd.

“I Toscani hanno riconosciuto nel centrodestra una alternativa credibile alla sinistra e Rossi - si legge in una nota di ceccardi - Ho avuto l’onore di rappresentare e guidare questa coalizione che ha ottenuto un risultato storico in termini di consensi e partecipazione. In ben cinque province su dieci siamo maggioranza, a dimostrazione che esiste una parte di Toscana che chiede un cambio di passo concreto".

"Abbiamo infatti raccolto buona parte dell’elettorato moderato a differenza di quanto sostenuto dai nostri avversari che hanno narrato una storia completamente diversa - prosegue Ceccardi - A fare la differenza è stato il travaso di voti dalla sinistra radicale e dal Movimento Cinque Stelle a Giani: non è vero che i moderati non hanno votato per noi. Il vero dato politico è che la coalizione del centrosinistra si è spostata radicalmente a sinistra. La verità è che il Pd pretende che mi dimetta dal Parlamento europeo, perché non vuole che l’unico parlamentare di centrodestra toscano eletto dai cittadini resti qua per vigilare sulle scelte dell’Europa di qui ai prossimi anni". 

"Arriveranno dei fondi europei ma c’è da valutare per come verranno spesi e veicolati - prosegue Ceccardi - E vorreste lasciare a seguire queste vicende solo i parlamentari del Partito democratico? Adesso siamo pronti a fare opposizione lavorando in sinergia con il nostro gruppo in consiglio regionale che non farà sconti alla nuova giunta, che oggi più che mai ha radicalizzato il voto regionale senza parlare mai di temi concreti, di lavoro, di impresa, di sociale ma facendo leva solo sulla paura e sull’ideologia.”

Nelle due mappe interattive qui sotto il raffronto fra il 2020 e il 2015 dei Comuni toscani conquistati dal  centrosinistra e dal centrodestra.

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