Attualità

Violenza sulle donne, troppe falle negli aiuti

I 5 Stelle presentano una mozione in Consiglio regionale contro le strutture che si definiscono centri antiviolenza senza averne i requisiti

La mozione nasce dalla verifica delle lacune nel sistema di aiuto alle oltre 2.500 donne che ogni anno si rivolgono ai centri in cerca di soccorso. 

"La legge regionale toscana individua una filiera di assistenza che dopo 8 anni di sperimentazione ha mostrato qualche lacuna - si legge in una nota del Movimento 5 Stelle -  soprattutto non è garantita la copertura territoriale del servizio di ospitalità per le donne maltrattate".

Il problema per i 5 Stelle, è che "la Regione, insieme alle altre istituzioni della Rete di assistenza indicate nella legge, ha mancato di assicurare in tutto il territorio un numero di Case Rifugio adatto ad accogliere le donne che hanno subito violenza e seguirle con personale qualificato. Molte di queste donne vengono inviate dai servizi sociali comunali presso strutture convenzionate, persino conventi, che nulla hanno a che vedere col “Centro Rifugio” descritto dalla normativa e ricordiamoci che parliamo di donne spesso tenute in stati di segregazione e umiliazione per decenni".

Il risultato, conclude la nota, è che spesso a causa di questa situazione alcune donne hanno scelto "di tornare nel loro inferno quotidiano . Questo è inaccettabile – sostengono i consiglieri del Movimento - e per questo chiediamo a Rossi e Saccardi un cambio di passo sul tema e di accogliere la nostra richiesta di una filiera specifica di accreditamento dei centri antiviolenza, ma soprattutto il monitoraggio dei requisiti per la concessione dei finanziamenti e un piano di copertura di tutto il territorio regionale con Case Rifugio gestite solo da questi centri".