Lavoro

Cevital ci ripensa, niente altoforno

Il gruppo algerino che a maggio acquisirà ufficialmente l'ex Lucchini ha optato per il piano originario che prevede l'utilizzo di due forni elettrici

A comunicare la novità è stato Farid Tidjani di Cevital durante un convegno sull'acciaio. 

Nel corso della giornata si è svolta anche una riunione tra il viceministro dello sviluppo economico Claudio De Vincenti, il sindaco Massimo Giuliani e i rappresentanti di Fim, Fiom e Uilm in vista della presentazione, il prossimo 9 aprile, del piano industriale di Cevital.

Confermato per il 30 marzo anche l'incontro al Mise tra governo, segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm, richiesto dai sindacati dopo l'incontro tra Cevital e Governo del 19 marzo scorso. 

"Cevital ha annunciato che tornerà al progetto inziale abbandonando l'ipotesi di avvio dell'altoforno - ha spiegato Mirko Lami di Cgil Toscana - Un percorso diverso da quello dell'ultimo mese, più complesso e difficile ma con lo stesso obiettivo. Però molte aziende vedranno la fine degli ammortizzatori sociali che invece serviranno per i prossimi 2-3 anni, il periodo necessario per la costruzione dei nuovi impianti".

"Ci sarà da capire anche come produrre energia pulita, una centrale a carbone non sta nei progetti di un comprensorio che vuol diversificare - ha aggiunto Lami - Certamente ci sarà da lavorare su due fronti per il futuro della fabbrica ma bisogna anche pensare subito al presente dei lavoratori che non hanno di cosa vivere".

 "L'altoforno avrebbe consentito di ripartire a breve con l'area a caldo e avrebbe permesso con più facilità il rinnovo degli ammortizzatori sociali in scadenza a maggio - ha detto il segretario Uilm Vincenzo Renda - Tornando al piano originario Cevital garantirà comunque un futuro occupazionale a Piombino. Ora sarà importante, come ribadito oggi anche al viceministro, trovare le soluzioni per traghettare i lavoratori dell'indotto, in un periodo che si prospetta dunque più lungo".

"Prendiamo atto della decisione di Cevital auspicando che si possa passare velocemente alla fase attuativa - ha commentato l'assessore regionale al lavoro Gianfranco Simoncini - E' importante il passaggio al Mise del 9 marzo per conoscere il piano industriale e i tempi di attuazione. Questo anche per garantire una piena copertura sociale ai lavoratori".