Politica

"Chi vota la sfiducia è fuori dal partito"

I segretari del Pd Parrini e Incatasciato durissimi contro gli 8 dissidenti che vogliono far cadere la giunta di Sara Biagiotti a Sesto Fiorentino

I vertici del Partito democratico fanno quadrato attorno a Sara Biagiotti. "Quello che sta avvenendo è inconcepibile - tuona il segretario regionale Pd, Dario Parrini - Un sindaco eletto direttamente dai cittadini, nel caso lo mandano a casa gli elettori dopo 5 anni, non un colpo di palazzo dopo un anno: le mozioni di sfiducia contro un sindaco sono ammissibili in casi estremi di malgoverno, non come valvola di sfogo di rancori settari".

Una bocciatura senza appello del comportamento degli 8 consiglieri comunali democratici pronti a sfiduciare il loro sindaco.

"A Sesto è stata messa in atto un'imboscata politica - continua Parrini - Sono indignato da quella mozione". Che i ribelli non sembrano intenzionati, per il momento a ritirare.

"Se votano la mozione di sfiducia sono fuori dal Pd - commenta lapidario Fabio Incatasciato, segretario metropolitano del partito - la defenestrazione del sindaco Biagiotti non e' giustificabile". Se i dissidenti vogliono aprire una fase congressuale a Sesto, precisa Incatasciato, questo si può fare, ma far cadere il sindaco e commissariare per un anno la città, no.