Politica

Chiurli: "In campo per salvare la democrazia"

Il fondatore di Democrazia diretta è il settimo candidato governatore: "Non presentiamo un programma perché l'Italia è commissariata da Bruxelles"

E' una candidatura dal forte valore simbolico quella di Gabriele Chiurli, aretino classe 1965, lavoratore dall'età di 19 anni e titolare di un panificio a Castiglion Fibocchi.

Una candidatura simbolica contro il sistema di potere dominante. "Le politiche nazionali e locali - ha spiegato Chiurli - sono rese impossibili dal commissariamento in atto sull'Italia da parte dell'Unione europea, in vigore da quando abbiamo ceduto parte della nostra sovranità per entrare nella moneta unica".

Per questo secondo Chiurli è inutile parlare di programmi: "E' impossibile pensare a una politica regionale sull'immigrazione - ha spiegato il fondatore di Democrazia diretta - se non si sa nemmeno se gli arrivi saranno 10 o 10 mila e se non si sa con quanti soldi si potrà far fronte a questa emergenza".

Ogni anno, infatti, secondo Chiurli, i poteri forti tagliano i budget degli stati nazionali e a catena delle istituzioni locali e fare politiche mirate senza certezze sui bilanci non è possibile. Da qui la sua candidatura simbolica. "Per rompere - ha detto Chiurli - un sistema di potere consolidato".

Chiurli, ex segretario provinciale della Lega ad Arezzo, è entrato in consiglio regionale a febbraio del 2013 al posto dei Dario Locci, prematuramente scomparso, Allora il gruppo consiliare della lega si era già disciolto, quindi Chiurli è entrato a far parte del gruppo misto. Dopo 6 mesi ha deciso di fondare il movimento Democrazia diretta che si colloca a metà tra le posizioni leghiste e quelle dei Cinque stelle. Chiurli però è rimasto critico nei confronti i entrambi gli schieramenti preferendo una posizione indipendente. 

"Raggiungere il 5% è un'utopia ma vogliamo portare avanti le nostre battaglie - ha spiegato Chiurli -. E' una lotta impari però ci serve per far conoscere quel che viene fatto alle spalle dei cittadini. Anche per questo abbiamo inserito nel logo di Democrazia diretta le parole greche che significano 'elogio della follia'"