Attualità

Città metropolitana e province, ancora dubbi

Anci Toscana ha organizzato un convegno a Firenze per fare chiarezza sui prossimi passi per la costituzione dei nuovi enti territoriali

Il 28 settembre i 689 consiglieri dei 42 comuni dell'area fiorentina eleggeranno il presidente e il consiglio metropolitano. Entro il 31 dicembre dovrà poi essere presentata una proposta di Statuto che il consiglio stesso voterà a partire dal 1 gennaio del 2015, data di nascita ufficiale della città metropolitana. Fino a quel momento i sindaci, coordinati da Anci Toscana, discuteranno con la Regione per stabilire quali saranno le competenze di questo nuovo ente territoriale di secondo livello (ovvero non eletto dai cittadini, ma da sindaci e consiglieri comunali). Stesso discorso per quanto riguarda le risorse che al momento sembrano coincidere con quelle a disposizione della vecchia provincia: 130 milioni di euro. "Credo ci dovrà essere da parte del governo uno sforzo in più - ha detto Giovanni Bettarini, assessore alla città metropolitana del Comune di Firenze - se si individua nelle città metropolitane un asset di sviluppo fondamentale, bisognerà dare loro anche benzina per funzionare". E anche maggiori competenze, come sottolineato sempre da Bettarini nel corso del convegno organizzato da Anci Toscana all'auditorium dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. "Noi pensiamo - ha precisato Bettarini - ad esempio che alcune linee di sviluppo strategico importanti come il governo della proposta del mercato del lavoro debbano essere attribuite alle città metropolitane per trovare dei modelli di sviluppo nuovi".
Un quadro nazionale lo ha tracciato invece Veronica Nicotra, Segretario Generale di Anci a proposito delle risorse: "Si sta cercando di recuperare il taglio a province e città metropolitane previsto dal decreto 'spending' di aprile, pari a 100 milioni, mentre tutta la partita del finanziamento delle funzioni è invece una vicenda che va ripresa e c'è su questo un impegno del governo a farlo a partire dalla legge di stabilità per il 2015".


Un discorso simile riguarda le Province, svuotate dal ddl Del Rio, ma che il 12 ottobre eleggeranno i nuovi presidenti, sempre attraverso una consultazione indiretta. Qui il nodo riguarda più che altro le risorse, in attesa di un decreto del presidente del Consiglio che dovrà appunto definire il budget di spesa dei nuovi enti, le loro competenze e il destino delle migliaia di dipendenti che in ogni caso dovrebbero essere riassorbiti dalla Regione o dai Comuni in base alla loro professionalità.