L'integrazione parte anche da qui: pulire tutti assieme il luogo dove si vive. E bambini e rifugiati che hanno richiesto asilo, gomito a gomito a guardarsi negli occhi, parlare e conoscersi. E' quello che è accaduto lungo il parco fluviale del Serchio a Lucca: 164 bambini e sette classi di elementari e medie e una sessantina di ragazzi africani che hanno richiesto asilo, arrivati dalla Nigeria e dalla Somalia, dal Senegal o dallo Zambia, arrivati in qualche caso da appena due mesi e che insieme hanno partecipato all'ìniziativa "Puliamo il mondo" di Legambiente. Insieme a loro anche l'assessore regionale alla Presidenza Vittorio Bugli e il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.
"Ed è davvero un bel modello" sottolinea Vittorio Bugli, che da prima l'estate si sta occupando dei rifugiati accolti in Toscana, già più di cinquemila seicento dall'anno scorso.
Questi progetti in cui i rifugiati si prendono cura, volontariamente, di piazze, vie e giardini, dipingono le pareti di una scuola e tengono in ordine e aperto uno spazio pubblico secondo l'assessore regionale sono da premiare. "Non da soli – sottolinea l'assessore Bugli -, perché altrimenti rischieremmo di farne solo manovalanza, ma assieme ai toscani".
Un percorso, spiega l'amministrazione comunale, che proseguirà: almeno per un anno. Quella di stamani era infatti solo un'anteprima e sono già sei i progetti pronti a partire dalla prossima settimana.
Cinquantaquattro dei 126 rifugiati accolti a Lucca hanno già dato la loro adesione volontaria. Assieme a cittadini di altre associazioni, con le parrocchie, la Uisp o gruppi spontanei, si prenderanno ad esempio del tratto lucchese della via Francigena, lungo alcuni chilometri, oppure puliranno giardini e strade di piccole frazioni, come a San Cassiano e Santissima Annunziata.