Cronaca

Antiche pagine rubate tornano a casa dopo 43 anni

Realizzate tra la fine del 1200 e la metà del 1400, furono rubate in un museo nel 1982. Recuperate dai carabinieri, tornano alla comunità

Rubate 43 anni fa dal museo di arte sacra di Colle Val d'Elsa, 30 preziose pagine miniate sono stare ritrovate dai carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale e restituite alla comunità.  

La consegna, nelle mani del sindaco, è avvenuta oggi al Museo di San Pietro di Colle Val d’Elsa.

Le 30 antiche pagine miniate, di cui 27 intere e tre ritagliate, realizzate tra la fine del 1200 e la metà del 1400, provengono da sei corali del convento di San Lucchese a Poggibonsi e furono rubate da ignoti l’8 marzo 1982 mentre erano esposte nel Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra di Colle Val d’Elsa.

La restituzione odierna si aggiunge al precedente ed altrettanto importante recupero di altre pagine miniate effettuato dai carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, sempre pertinenti allo stesso furto, esposte in occasione di una mostra a loro dedicata e allestita nel 2020 a Firenze nella prestigiosa cornice di Palazzo Pitti.

Le opere miniate provengono da due serie liturgiche distinte: la prima, realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo e, la seconda, databile alla metà del XV secolo. Per la serie più antica i francescani si rivolsero ad una bottega senese mentre per quella successiva si affidarono alle botteghe fiorentine del tempo, aperte anche a maestranze provenienti da altre aree del territorio.

L’attività investigativa del Nucleo Tpc di Firenze trae origine da una segnalazione di un privato cittadino studioso d’arte il quale, riconoscendone subito il notevole valore storico-artistico delle pagine, le ha ricondotte a quelle sottratte nel 1982 a Colle Val d’Elsa.

All'attività investigativa ha contribuito anche il  Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo (Sagas) dell’Università di Firenze, nella persona della professoressa associata di Storia dell’Arte Medievale, già curatrice della mostra tenutasi a Palazzo Pitti.

Considerate la straordinaria importanza e delicatezza delle opere, dal giorno del sequestro ad oggi sono state affidate in custodia temporanea all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, centro di riferimento nazionale per la conservazione dei beni culturali.