Cronaca

Ucciso e fatto a pezzi, aveva studiato alla Normale

Ritrovamento choc nel Paese sudamericano: Alessandro Coatti, biologo formatosi a Pisa, è stato assassinato. Parti del corpo nascoste in una valigia

Alessandro Coatti

Era originario di Portomaggiore, in provincia di Ferrara, ma a lungo aveva vissuto a Pisa ed era stato allievo alla Scuola Normale. A soli 38 anni, Alessandro Coatti, è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Parti del suo corpo sono state ritrovate in una valigia nelle vicinanze dello stadio di Santa Marta, città della costa settentrionale del Paese latinoamericano.

Secondo quanto appreso, la polizia del posto è riuscita a risalire all'identità di Coatti grazie al bracciale di un albergo che aveva a un polso. Stando alle prime ricostruzioni, lo scorso sabato sera il 38enne era uscito per recarsi in un locale notturno, ma non ha più fatto ritorno. Alla fine, sarebbe stato un gruppo di bambini a ritrovare i resti.

"Siamo sconvolti nell'annunciare la morte del nostro collega Alessandro Coatti, che è stato assassinato in Colombia - hanno scritto dalla Royal Society of Biology - Alessandro, che tutti conoscevamo come Ale, ha lavorato per otto anni per la Royal Society of Biology. Ci mancherà moltissimo. I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno ai suoi amici e alla famiglia".

La carriera tra Pisa e l'estero

Coatti si era appunto laureato alla Normale di Pisa in Neurobiologia molecolare con il massimo dei voti. Successivamente aveva proseguito la sua formazione all'University College London e, rimasto nella capitale britannica, aveva iniziato a lavorare nella Royal Society of Biology. Nella sua carriera scientifica, aveva collaborato anche con il Cnr di Pisa e con il Max Planck Institute di Francoforte.

Secondo quanto ricostruito, nelle scorse settimane il 38enne avrebbe visitato da solo Perù, Bolivia ed Ecuador. In Colombia, invece, sarebbe arrivato a fine Marzo, ma dalla serata del 4 Aprile, secondo quanto riportato dal quotidiano colombiano El Espectador, si sarebbero perse le sue tracce.

Le indagini 

Attualmente, l'ambasciata italiana a Bogotà sta collaborando con la sua famiglia per espletare tutti i passaggi necessari per l'identificazione del corpo e sta collaborando con le autorità. Come spiegato dalla rappresentanza italiana, sono in corso gli accertamenti in stretto contatto con il Ministero degli Affari esteri, che "segue con massima attenzione" la vicenda.

Nel frattempo, il sindaco di Santa Marta, Carlos Pinedo Cuello, ha disposto una ricompensa di 50 milioni di pesos, ovvero poco più di 10mila euro, per chi fornisse informazioni utili per individuare e arrestare i responsabili dell'omicidio.

La Procura colombiana ha aperto un'indagine: il capo della polizia, Jaime Ríos Puerto, ha assicurato che Coatti non avesse alcun precedente e "nessun legame sospetto". L'area, però, sarebbe sotto il controllo di un gruppo paramilitare di ribelli, che di recente ha interrotto i colloqui di pace con il Governo di Bogotà.