Monitor Consiglio

Colpo di spugna sul reddito di cittadinanza

"E' l'ultimo baluardo a difesa della dignitá umana. Bisogna impedire che il tessuto sociale venga risucchiato in dinamiche di ingiustizia sociale"

Irene Galletti

Giustizia sociale e lotta alle disuguaglianze sono stati i due punti cardine intorno ai quali è ruotata l’intera discussione organizzata dal M5S regionale nel pomeriggio di mercoledì 17 maggio, trasmessa in diretta sui social e che vedeva confrontarsi tra loro Maurizio Brotini (CGIL Toscana) e don Andrea Bigalli (referente Libera per la Toscana e presidente dell’Osservatorio sulla Legalità toscano).

Il webinair, che ha preso spunto da una nota di lavoro di IRPET per analizzare le conseguenze della diminuzione della platea di beneficiari del reddito di cittadinanza per la Toscana (26mila persone, per lo piú concentrate in zone già depresse), ha visto i tre esponenti concordare in una lettura allarmante dei provvedimenti del governo di destra nazionale.

“Il reddito di cittadinanza è innanzitutto una misura di civiltà, rappresenta l'ultimo baluardo a difesa della dignità umana con la quale il decisore politico dà un rilievo essenziale allo Stato sociale. Il governo attuale, nella sua crociata contro i ceti deboli, lo ha messo nel mirino: per la destra chi non ce la fa deve attribuirsi le colpe per la propria condizione sociale e non gli è dovuto assolutamente nulla, in una perversa logica iperliberista e generatrice di diseguaglianze che, anziché fornire sussidi al reddito pensa a tutelare e agevolare la rendita” afferma Maurizio Brotini (CGIL), concordando con don Andrea Bigalli sui rischi accresciuti di usura e fenomeni di illegalità con queste prospettive.

L'attacco al mondo del lavoro, con le riforme che hanno eroso diritti ai lavoratori e peggiorato le loro condizioni economiche e sociali, sono cominciate a metà degli anni '90 e mai cessate. Si è cominciato a parlare di flessibilità, delocalizzazione, globalizzazione senza pensare alla tutela dei salari, dell'occupazione e della mobilità” convengono i due esponenti di Libera e CGIL.

“In Italia abbiamo circa 5 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà, il 9,4% della popolazione ed il dato è destinato a crescere: sono dati di Oxfam Italia, non del M5S. E una percentuale impressionante di chi è in povertà assoluta sono anziani, minori e persone con disabilità, cioè quei due terzi di percettori che non possono avere altre risorse per una vita accettabile” ribadisce la consigliera regionale M5S Irene Galletti, focalizzandosi sull’impatto benefico della misura nei difficili anni del Covid.

“Dobbiamo impedire che il tessuto sociale si dilani, venendo risucchiato in dinamiche di palese ingiustizia sociale entro le quali possono proliferare fenomeni di stampo mafioso".

"Per questo è necessario rilanciare l'ipotesi di una misura di sussidio al reddito che permetta alle persone che non lavorano o che gravano in condizioni di indigenza di garantire per sé e per le proprie famiglie una vita degna di essere chiamata tale” concludono i tre esponenti, ricordando l’incontro di papa Francesco con CGIL poco prima dello scorso Natale e del suo appello a “farsi sentire, e dare la voce a chi non l’ha”.