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Il firma day per il No al referendum

Comitati per il No lanciano due giorni di raccolta firme e puntano il dito contro lo squilibrio di visibilità sui media in favore dei comitati del Sì

Così non va. Il Coordinamento toscano dei comitati per il No nel referendum costituzionale, punta il dito contro il netto squilibrio fra lo spazio riservato dai media ai sostenitori delle ‘riforme’, quelli per il sì al referendum, per intenderci, e quello concesso quelli del No. A questo proposito alcuni responsabili dei comitati toscani hanno inoltrato alla Agcom e al Corecom una segnalazione. I comitati hanno lanciato, in tutta la Toscana, i banchini per la raccolta firme per il No al referendum costituzionale e la nuova legge elettorale, l'Italicum. Ma i comitati hanno raccontato che spesso vengono osteggiati.

Come spiegato da Francesco Baicchi, coordinatore del comitato toscano, "Ci negano gli spazi pubblici per raccogliere le firme con i banchini. Oltre a ciò è chiara la disparità di trattamento tra i sostenitori della riforma e quelli contrari ad essa". Secondo il comitato "si assiste da parte di numerosi enti locali al ricorso a ostacoli basati su palesi formalismi, o interpretazioni normative discutibili", senza dimenticare che "tutti i Comuni sono obbligati a mettere a disposizione il servizio di raccolta e autentica delle firme".

I comitati intanto lanciano il “Firma Day”, l'11 e 12 giugno dove verranno organizzate iniziative di informazione per consentire ai cittadini di esprimere la propria volontà in occasione del voto di ottobre, nell’ottica di un'informazione completa e oggettiva.

Tra gli appuntamenti anche 'Il futuro della Repubblica', in programma domani, in occasione del 2 giugno, al teatro Odeon di Firenze su iniziativa di Libertà e Giustizia che prevede una lettura itinerante della Costituzione e la partecipazione, tra gli altri, di Maurizio Landini, Gustavo Zagrebelsky, Tommaso Montanari, Nando dalla Chiesa, e Marco Travaglio.

Anche il Movimento cinque stelle in consiglio regionale si schiera insieme ai comitati per il no al referendum di ottobre 2016. Secondo Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del movimento cinque stelle, la riforma minaccia l'assetto costituzionale.