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Concordia a Genova, parlano gli esclusi

Le aziende del Consorzio Piombino per la Concordia chiedono un confronto a Costa sul loro progetto, escluso a favore di quello della Saipem per Genova

A pochi giorni dal 25 giugno, termine ultimo per la scelta del porto di destinazione finale della Concordia e mentre nel mondo politico infuriano le polemiche fra i sostenitori dell'ipotesi Genova (scelta anche da Costa) e dell'alternativa Piombino (appoggiata dal governatore della Toscana Enrico Rossi), scendono in campo a sorpresa le sei aziende che a suo tempo, raggruppate in consorzio, si erano candidate a demolire la Concordia nel porto di Piombino

Proposta che invece Costa ha scartato presentando alla conferenza dei servizi che dovrà decidere il sito di smantellamento del relitto un solo progetto, quello del consorzio Saipem per il porto di Genova. Ma le aziende del consorzio 'Piombino per la Concordia (Eco acciai, Asiu, Ecofor, Gruppo Forti, Despe e Cosnav engeneering) non ci stanno a essere escluse dall’operazione e oltretutto con l’etichetta delle dilettanti ripirtata su alcuni mezzi di informazione. E chiedono a Costa un confronto su loro progetto che prevede, oltre alla demolizione della Concordia, la trasformazione del porto di Piombino in un centro di eccellenza europeo, un porto ermetico terra mare – dicono gli imprenditori – in cui gestire tutte le problematiche relative allo smantellamento dando lavoro a 200 persone piu’ l’indotto. E con gli investimenti per attrezzare i cantieri interamente a loro carico.

Guarda nella videogalley l'intervista a Rossano Signorini, ad di Ecofor Service spa, e del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi