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Costa crociere: Piombino "non è idoneo"

Lo rivela la relazione sulla rimozione del relitto dal Giglio. Grosso rischio di perdite di acque interne e idrocarburi. Rossi si appella al governo

Niente da fare: per Costa Crociere il porto di Piombino allo stato attuale "non è idoneo" ad accogliere la nave Costa Concordia, e perciò "è da escludersi che il relitto possa essere portato a Piombino".  E' scritto nero su bianco, nella relazione della compagnia navale che accompagna il "processo di trasferimento e smaltimento". La stessa in cui si legge però anche i possibili rischi legati al trasferimento via mare, durante il quale "si prevede che  - si legge - possano avvenire rilasci a mare di acque interne, sostanze e preparati censiti all'interno e idrocarburi".

Il documento è una doccia fredda per il territorio di Piombino, ed in particolare per gli operai delle acciaierie Lucchini che solo ieri erano tornati a manifestare per chiedere al governo un intervento che potesse garantire lo smantellamento della nave nel porto toscano. Ma suscita ovviamente preoccupazioni per i rischi ambientali, a cominciare dai cittadini dell'isola del Giglio.

Immediata la reazione del presidente regionale Enrico Rossi, che chiede con forza all'esecutivo di recuperare un ruolo decisionale e assumersi la responsabilità nell'interesse pubblico: "Se Costa ha già deciso - dichiara Rossi - allora è inutile fare una riunione e mettere menti, tecnici ed esperti a lavorare per trovare soluzioni e rilasciare permessi. Il governo deve intervenire: esiste ancora un governo che deve fare le valutazioni di impatto ambientale oppure è Costa a decidere tutto da sola?".