Politica

Anche il Senato conferma la fiducia a Conte

La fiducia è arrivata con 156 voti a favore, compresi quelli del socialista Nencini e di 2 senatori azzurri. 140 i contrari. Italia Viva si è astenuta

Il premier Conte parla al Senato

Dopo la Camera anche il Senato della Repubblica ha confermato la fiducia al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al suo governo con 156 voti favorevoli, fra cui quelli dei senatori di Forza Italia Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, dell'ex 5 Stelle Alfonso Ciampolillo, del senatore socialista Riccardo Nencini (che fa parte del gruppo di Italia Viva-Psi) e dei senatori a vita Liliana Segre, Elena Cattaneo e Mario Monti. I voti contrari sono stati invece 140 (tutta l'opposizione) mentre si sono astenuti 16 senatori di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi che pochi giorni fa ha aperto la crisi ritirando dal governo le due ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti.

La maggioranza assoluta sarebbe stata raggiunta con 161 voti a favore, quindi quella conquistata questa sera, seppure sufficiente a superare lo scoglio della fiducia in Parlamento, è molto meno solida: sommando le astensioni con i voti contrari, il risultato è 156, lo stesso numero dei voti a favore conquistati questa sera. Una situazione di parità che nei prossimi mesi, in una votazione in Senato, porterebbe alla bocciatura di qualunque provvedimento.

Probabile quindi che domani il premier Conte salga al Quirinale per confrontarsi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e decidere se presentare le dimissioni, magari per poi ricevere un nuovo incarico per formare il suo terzo governo. Oppure potrebbe procedere con un sostanzioso rimpasto nel suo esecutivo, anche se ancora non è chiara la compagine che, dopo il voto di stasera, compone la maggioranza e soprattutto se Italia Viva possa avervi un ruolo. E dietro l'angolo c'è sempre l'eventualità di nuove elezioni:  i tre principali partiti di opposizione, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, hanno già annunciato che chiederanno un incontro con Mattarella proprio per caldeggiare il ritorno alle urne.

Conte, dal canto suo, non sembra intenzionato a mollare di un centimetro la sua posizione a Palazzo Chigi: "Fiducia anche al Senato, ora l'obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza - ha twittato il premier - L'Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l'emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori".

Nel corso del suo intervento a Palazzo Madama, Conte aveva ribadito il messaggio che ieri gli aveva fatto ottenere la fiducia della Camera dei deputati con la maggioranza assoluta, ovvero 361 voti (vedi qui sotto gli articoli collegati), a partire dall'appello a quelli che ha definito "parlamentari volenterosi" che, dopo la frattura con Matteo Renzi e il suo partito, volessero supportare il suo esecutivo siglando un nuovo patto di legislatura che dovrebbe comprendere, oltre alla gestione dell'emergenza pandemica e del Recovery Fund per il rilancio del Paese, anche una nuova legge elettorale proporzionale e la revisione del titolo V della Costituzione che regola i rapporti fra lo Stato e le Regioni. 

Qualcuno, stasera, ha raccolto l'appello del premier. Vedremo se altri "volenterosi", nei prossimi giorni, si aggiungeranno.