Da madre a figlio passando dalla placenta per arrivare al feto. Dopo i due casi di neonati risultati positivi alla nascita e nati da madri che avevano contratto l'infezione nella fase finale della gravidanza, segnalati in uno studio dell'università di Milano, dal Texas arriva la conferma della trasmissione in utero del SarsCov2. Prima di questa conferma il fatto della trasmissione verticale era solo ipotizzato.
Il nuovo dato è stato pubblicato sul Pediatric Infectious Disease Journal dal gruppo dell'università del Texas sudoccidentale a Dallas coordinato da Amanda Evans.
Lo studio ha riguardato una bambina nata prematura che è stata ricoverata subito dopo il parto in terapia intensiva per la possibile esposizione al virus SarsCoV2.
Al secondo giorno di vita la piccola ha avuto la febbre e dopo il test è risultata positiva al virus. I ricercatori hanno quindi analizzato la placenta della mamma, che si presentava infiammata.
All'interno della placenta è stata rilevata la presenza delle particelle sia di una delle proteine fondamentali del virus. Questi due elementi confermano quindi che l'infezione è stata trasmessa durante la gravidanza e non durante o dopo il parto.
Mamma e bimba adesso stanno bene, e la bambina dopo due settimane è risultata negativa al Covid.