Si allarga l'indagine condotta dai Pm Giuseppina Mione e Luca Turco sulla corruzione nel mondo della sanità. L'inchiesta ha già portato nei mesi scorsi all'arresto della famiglia Bonaccini, il padre Rodolfo e i figli Marco e Rudy, rappresentanti di prodotti destinati alla cardiochirurgia, che secondo l'accusa erano soliti corrompere con viaggi e regali alcuni medici specializzati in forza a Careggi e Ponte a Niccheri.
Ai primari finiti nelle carte dell'inchiesta ora si aggiungono altri due nomi di peso: Francesco Bovenzi, primario di cardiologia a Lucca e soprattutto Leonardo Bolognesi, titolare del reparto ad Arezzo e in corsa per succedere a Gianfranco Gensini, preside di Medicina a Careggi. A rivelarlo è stata Repubblica Firenze.
La guardia di Finanza ha perquisito i reparti di Lucca e Arezzo e ha cercato le prove della corruzione da parte dei rappresentanti di apparecchiature mediche.
Al di là delle responsabilità penali tutte da provare però, l'inchiesta sulla sanità sta facendo luce sulle dinamiche che si sviluppano a ridosso dei concorsi: una vera e propria battaglia tra i medici che, secondo quanto emerge dalle intercettazioni, mettono in campo tutte le loro conoscenza anche politiche per avere la meglio l'uno sull'altro.