Cronaca

Covid-19, celle in fiamme nel carcere di Prato

E' scoppiata anche in Toscana la protesta dei detenuti che chiedono misure contro l'epidemia. Nessun ferito, trattativa con la polizia penitenziaria

Celle date alle fiamme, grida che si odono anche dall'esterno: è arrivata anche al carcere delle Dogaie la protesta dei detenuti che chiedono misure per il contenimento del contagio da Covid-19 nei penitenziari, provvedimenti che vadano oltre la sospensione delle visite dei familiari e delle tende per il triage allestite davanti ad alcune case di pena, nove in Toscana.

I vigili del fuoco sono arrivati sul posto e hanno domato li incendi mentre l'intero penitenziario è stato circondato da Polizia e Carabinieri. La polizia penitenziaria ha avviato una trattativa con i carcerati per convincerli a rientrare nelle loro celle e gradualmente la situazione si è avviata verso la normalità.

La prefetta Rosalba Scialla ha spiegato che i disordini hanno riguardato il settore dei detenuti di media sicurezza e che non tutti i carcerati vi hanno partecipato. "Un gruppo ha cercato di sfondare un cancello esterno al loro reparto di detenzione - ha spiegato la prefetta - ma il cancello si apre su un cortile interno, situato dentro la struttura".

Il carcere delle Dogaie ospita circa 600 detenuti.

Sono circa una trentina i penitenziari in Italia in cui sono scoppiate rivolte dei detenuti, fra cui anche il carcere di San Vittore a Milano e Rebibbia a Roma. Nel corso dei disordini sarebbero deceduti dei detenuti, cui tre a Modena.