Altro che tutti in zona gialla per Natale! Il Comitato tecnico scientifico, l'organo di consulenza del governo sull'andamento dell'epidemia di Covid, ha chiesto di consolidare ed eventualmente rafforzare le restrizioni già previste dal decreto del 3 Dicembre scorso per il periodo fra il 21 Dicembre e il 6 Gennaio, con particolare riferimento ai giorni a più alto rischio di assembramenti e relazioni sociali, ovvero i festivi e i prefestivi: quindi il il 25, 26 e 27 Dicembre, il 31 Dicembre e 3, 5 6 Gennaio.
La richiesta è arrivata durante un incontro fra il Cts, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capidelegazione dei partiti di maggioranza. Fra le ipotesi c'è di istituire una zona rossa nazionale dal 25 Dicembre al primo Gennaio - quindi con l'obbligo per tutti di restare a casa a meno di non avere esigenze di lavoro, salute o necessità, oppure una zona arancione che lasci quindi la possibilità di muoversi all'interno del proprio Comune di residenza o domicilio e i negozi aperti.
La necessità di un ulteriore stretta su spostamenti e altre misure deriva in primo luogo dall'impossibilità di garantire "un controllo capilarre del territorio" e dall'altra dai dati sull'epidemia, ancora preoccupanti: l'incidenza di nuovi casi di contagio, ad esempio, attualmente è di 193 ogni centomila abitanti mentre la soglia di sicurezza, quella che consente di garantire il tracciamento dei contatti, è 50 casi ogni centomila abitanti.