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Furia Covid, in Italia incidenza a 1.988 e Rt a 1,56

Nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità. Raddoppiano di positivi che non sono associati a catene di trasmissione. Sintomatici in calo

Negli ultimi tre giorni i nuovi casi di Covid hanno registrato una diminuzione in tutta Italia nonostante che i numeri restino elevatissimi (184mila positivi solo nel bollettino nazionale di ieri di cui più di 13.100 in Toscana). Secondo molti esperti significa che il picco della quarta ondata è vicino e la Toscana in particolare, insieme all'Umbria, l'avrebbe già raggiunto anche per l'altissima diffusione della nuova variante Omicron (95% dei nuovi casi).

Resta il fatto che nel nuovo monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità si leggono dati ancora in crescita: nella settimana fra il 7 e il 13 Gennaio, a livello nazionale l'incidenza settimanale è arrivata a 1.988 nuovi casi ogni centomila abitanti (contro i 1.669 di venerdì scorso) mentre l'indice di trasmissione del contagio Rt, nel periodo compreso fra il 22 Dicembre e il 4 Gennaio, è salito a 1,56, in ulteriore incremento rispetto al monitoraggio precedente e ben al di sopra della soglia di sicurezza 1 (un contagiato che infetta solo un'altra persona).

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è al 17,5% (rilevazione giornaliera del Ministero della Salute del 13 Gennaio) contro il 15,4% (rilevazione del 6 Gennaio). 

Il tasso di occupazione di posti letto nelle aree mediche a livello nazionale sale al 27,1% (rilevazione del 13 Gennaio) contro il 21,6% (rilevazione del 6 Gennaio).

L'istituto superiore di sanità ha individuato cinque regioni e province autonome ad alta probabilità di progredire verso il rischio alto e di cambiare colore passando dalla zona gialla a quella arancione o rossa. Fra queste, almeno per la prossima settimana, non c'è la Toscana che resta in zona gialla.

Raddoppia il numero di nuovi contagiati non associati a catene di trasmissione (649.489 contro i 309.903 della settimana precedente) mentre in parallelo la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in forte diminuzione (il 13% contro il 16% la scorsa settimana). 

È in calo anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (il 48% contro il 50%) ed aumenta la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (il 39% contro il 34%): l'ennesima dimostrazione da una parte che gli italiani continuano la corsa al tampone antigenico rapido e dall'altra che le aziende sanitarie continuano a non garantire il tracciamento dei contatti dei contagiati.