E' un uomo di 60 anni il paziente a cui è stata diagnosticata una grave infezione polmonare generata dalla variante africana del Covid-19. Rientrato in Italia dal Malawi con un aereo atterrato a Malpensa, l'uomo non si era registrato sul portale dei viaggiatori dell'Ats, l'agenzia lombarda per la tutela della salute, ma si era messo in autoisolamento nella sua abitazione. Poco dopo però le sue condizioni di salute sono peggiorate e ha chiamato un'ambulanza. Ora è ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Varese.
Si tratta del primo malato di Covid in Italia a cui è stata diagnosticata la variante africana mentre aumentano i casi di variante inglese e brasiliana (vedi qui sotto gli articoli collegati).
Gli studi finora effettuati sulla variante africana hanno evidenziato che è più contagiosa ma al momento non ci sono riscontri sufficienti sul fatto che provochi forme più gravi della malattia. Sembra invece che si stiano verificando con maggiore frequenza le re-infezioni: secondo alcuni studiosi, questa variante del virus potrebbe riuscire a sfuggire agli anticorpi prodotti da una precedente infezione da SarsCov2. E' stata notata anche una riduzione dell'attività neutralizzante in persone vaccinate con i sieri a base di Rna messaggero prodotti dalla aziende americane Moderna e Pfizer.