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Covid, l'incidenza scende a 533 ma 6 regioni sono in stallo

La decrescita di nuovi casi rilevati con il tampone molecolare sta frenando. Sebastiani (Cnr): "Situazione da monitorare"

Il nuovo monitoraggio sull'andamento dell'epidemia di Covid, condotto dall'Istituto superiore di sanità, evidenzia un ulteriore rallentamento del contagio a livello nazionale anche se meno evidente rispetto alle ultime settimane. E ci sono 6 regioni dove la situazione può essere considerata in stallo: Emilia Romagna, Marche, Molise, Umbria, Veneto e Provincia autonoma di Trento. Inoltre sta frenando la decrescita dei nuovi contagiati individuati attraverso i tamponi molecolari (diagnosi più attendibile dei tamponi antigenici rapidi). "Nella maggioranza dei casi si tratta di oscillazioni settimanali che non preoccupano ma è bene monitorare la situazione - spiega  Giovanni Sebastiani del Cnr - specialmente nelle prossime settimane, in relazione agli effetti di una possibile nuova crescita della percentuale dei positivi ai test molecolari".

Ma vediamo tuti i dati:

- Scende l’incidenza settimanale a livello nazionale a 533 nuovi casi ogni 100mila abitanti. La settimana ascorsa era a 727.

- Nel periodo compreso fra il 13 e il 26 luglio 2022, l’indice Rt medio di trasmissione del contagio, calcolato sui casi sintomatici, è stato pari a 0,90, in diminuzione rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia di allarme 1. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è anch’esso in diminuzione e inferiore alla soglia epidemica e pari 0.82 contro lo 0,95 del 19/07/2022.

- Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva da parte di malati di Covid è sceso al 3,6% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 4 agosto) contro il 4,1% del 28 luglio. Il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari a livello nazionale scende al 15,2% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute del 04 agosto contro il 17% del 28 luglio.

- La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è stabile rispetto alla settimana precedente (12%). In lieve aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44% contro il 43%), e in lieve diminuzione la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (44% contro il 46%). L’attuale situazione caratterizzata da elevata incidenza non consente una puntuale mappatura dei contatti dei casi, come evidenziato dalla bassa percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento.