Attualità

Covid, tamponi per privati anche nelle strutture pubbliche

I cittadini che vogliono sottoporsi al test per esigenze private potranno farlo pagando una tariffa fissata dalla Regione Toscana

I cittadini che per esigenze private (ad esempio per chi si sposta per lavoro all'estero) abbiano la necessità di sottoporsi al tampone per la ricerca del coronavirus, il cosiddetto test molecolare, d'ora in poi in Toscana potranno farlo anche nelle strutture del servizio pubblico dietro pagamento di una tariffa regionale. Lo stabilisce una delibera approvata dalla Regione che uniforma anche tutto il percorso per l'effettuazione del test, dal prelievo alla refertazione, definendo con chiarezza i criteri che devono essere seguiti sia nei laboratori pubblici che in quelli privati.

L'obiettivo è garantire omogemeità e appropriatezza su tutto il territorio regionale.

La principale novità è la possibilità, per soggetti privati con esigenze individuali, di effettuare il prelievo del campione per il tampone anche negli ambulatori pubblici. I tamponi saranno poi analizzati nei laboratori regionali di riferimento, cioè quelli delle tre aziende ospedaliero-universitarie di Careggi, Pisa, Siena o in quelli delle Asl. Per il prelievo, il cittadino pagherà una tariffa di 4 euro. Per l'analisi del tampone (che è una prestazione fuori dai livelli essenziali di assistenza), ogni azienda fisserà una tariffa che non dovrà superare gli 80 euro.

La novità è stata introdotta anche in considerazione del fatto che, per chi lavora all'estero, molti Paesi non accettano il risultato del tampone fatto in una struttura privata ma richiedono l'esito di un tampone eseguito in una struttura pubblica.

I tamponi si potranno comunque continuare a fare anche nei laboratori privati convenzionati con la Regione, purché in possesso di tutti i requisiti necessari (accreditamento, conformità ai criteri di accettazione dei campioni, corretta operatività della piattaforma web per la consultazione dei referti, ecc.). Per i laboratori privati non è stata fissata una tariffa massima ma essendoci il tetto degli 80 euro per quelli pubblici, è prevedibile che anche i privati si adegueranno alla stessa tariffa.

La delibera stabilisce anche che tutti i laboratori devono essere collegati alle piattaforme informatiche regionali, in modo tale che, in caso di diagnosi di positività, questa non resti nascosta ma venga seguita da tutte le azioni necessarie: indagine epidemiologica sui contatti della persona sottoposta al test; inserimento del caso sulla piattaforma dell'Istituto superiore di sanità entro 24 ore; notifica al paziente del provvedimento di quarantena e di tutte le informazioni necessarie sui comportamenti da adottare; valutazione della sua situazione familiare e della possibilità di isolamento; offerta dell'albergo sanitario; accertamento sui familiari e conviventi.

La delibera uniforma anche i criteri di refertazione, indicando espressioni uniformi ed omogenee su tutto il territorio regionale e concordate tra i laboratori stessi, con quattro precise diciture: rilevato (in alternativa, positivo); non rilevato (in alternativa, negativo); rilevato a bassa carica (in alternativa, positivo a bassa carica); invalido/da ripetere.