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Le banche allentano la stretta creditizia

Negli ultimi 3 mesi del 2014 si sono stabilizzati i prestiti alle imprese e sono cresciuti quelli alle famiglie. Ma è notte fonda per l'edilizia

Si tratta di briciole di ripresa, ma sono significative. I dati diffusi dalla Banca d'Italia e rielaborati da Unioncamere per la Toscana raccontano di un allentamento della stretta creditizia in particolare per le famiglie che in un anno hanno visto il valore dei prestiti concessi crescere dello 0,1%. Poca cosa, ma dopo 8 trimestri consecutivi con segno meno, si tratta pur sempre di un'inversione di tendenza.

Va peggio alle imprese, dove comunque la contrazione si è ormai stabilizzata: -0,3% su base annua. L'altro segnale positivo riguarda i tassi d'interesse, calati al 3,4% per le imprese e al 3% per le famiglie, dopo il picco del 5% che si è registrato a inizio 2012.

Detto questo però il quadro resta critico. Le piccole imprese devono fare infatti i conti con un nuovo calo dei prestiti dell’1,6%. Va ancora peggio agli artigiani (-2,6%), ma soprattutto alle imprese edili che hanno visto un ulteriore calo del credito del 2,5%. E questo si inserisce in un trend già ampiamente negativo: solo lo 0,1% delle imprese ha visto crescere l'occupazione rispetto al 2013, mentre l’80% segnala di non aver effettuato spese per l’acquisto di beni materiali od immateriali, confermando un atteggiamento preoccupato e prudenziale rispetto al futuro.

“Le condizioni di accesso al credito – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Toscana Andrea Sereni – stanno a poco a poco migliorando anche per quanto riguarda i finanziamenti a medio-lungo termine, i tassi di interesse sui prestiti concessi dalle banche continuano a diminuire e la raccolta dalle famiglie e dalle imprese continua a crescere costantemente. Sono queste tutte condizioni importanti per un sistema economico-produttivo ancora ‘frenato’ come quello toscano". 

"Per quanto riguarda l’edilizia - ha proseguito Sereni -, i numeri ci dicono tuttavia che il settore continua nel suo trend negativo, segno evidente che le risposte fin qui date, quelle 'convenzionali', non bastano più. Segno evidente che per trovare una via d’uscita si debbano porre in atto misure straordinarie che dovranno basarsi principalmente sullo sblocco delle grandi opere e sulla messa in sicurezza del territorio".

Una strategia che però, lamento sul capitolo grandi opere, il neo ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio non sembra intenzionato a percorrere.