Attualità

Confiscata agenzia di money transfer

Contestato al gestore cinese l'illecito trasferimento di almeno 188 milioni di euro dall'Italia alla Cina. Applicata la normativa antimafia

Il sequestro e la confisca hanno riguardato il money transfer e altri beni riconducibili all'immigrato cinese: due immobili situati a Bagno a Ripoli e un'autovettura, per un valore complessivo di un milione e mezzo di euro.

Da oltre due anni la Guardia di Finanza sta indagando sulla criminalità economica cinese scoprendo, nel contesto di varie operazioni, che, fra il 2006 e il 2010, varie agenzie di money trasnfer hanno raccolto fra Prato e Firenze e poi inviato in CIna enormi quantità di denaro di provenienza dubbia o illecita, cifre a nove zeri. Il sistema faceva ampio ricorso a prestanome piu' o meno consapevoli, ai quali i soldi venivano inviati in tranche da 1999 euro per volta, per evitare l'obbligo di segnalazione. 

Le persone indagate sono state in tutto 262. Vari i reati contestati, fra cui associazione a delinquere di stampo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, frode fiscale, contraffazione. Ulteriori approfondimenti dell'inchiesta hanno portato all'applicazione della normativa antimafia, che entra in gioco quando i beni intestati alle persone  coinvolte risultato sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati al Fisco e si profila l trasferimento fraudolento di denaro frutto di attività illegali.

Negli ultimi dieci anni, il titolare del money transfer di Sesto fiorentino oggetto della confisca di oggi non aveva dichiarato alcun reddito oppure redditi irrisori, come i 1100 euro del 2006 e gli 8900 del 2007.

Guarda qui sotto l'intervista al col. Antonino Raimondo -- Comandante del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Firenze.