Le inchieste delle fiamme gialle fiorentine contro la criminalità economica cinese hanno evidenziato che, tra il 2006 ed il 2010, sono state raccolte ed inviate in Cina - con modalità illecite - rimesse di denaro contante per miliardi di euro.
Nel caso specifico, un imprenditore cinese di Prato, per tre anni ha illecitamente trasferito in Cina quasi cinque milioni di euro evasi al Fisco. Il trasferimento del denaro avveniva omettendo di comunicare il vero mittente delle transazioni che non superavano mai i 1999 euro alla volta.
A fronte di queste rimesse milionarie, l'imprenditoreha dichiatato sempre redditi modestissimi: da un minimo di 5000 euro del 2007 a 43.000 del 2010.