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Sangue, 6mila donatori in meno dal 2013

Domenica 26 ottobre l'associazione Fratres sarà in 300 piazze toscane per invitare i cittadini a donare. Marroni: "Siamo comunque autosufficienti"

La crisi economica fa sentire i suoi effetti anche sulle donazioni di sangue. Sembra incredibile, ma secondo il presidente dell'associazione Fratres, Luciano Frediani, una delle ragioni che hanno determinato negli ultimi anni un crollo del numero delle donazioni in tutta Italia, Toscana compresa, è perché i datori di lavoro non sempre consentono ai propri dipendenti di prendersi il tempo necessario per andare a donare il sangue. 

I dati sono impietosi: dalle 175.183 unità di sangue raccolte nel 2010 siamo passati alle 167.376 nel 2013. Secondo Fratres, poi, nel 2012 le 65 mila persone che si sono rivolte alla loro associazione, hanno donato oltre 75 mila unità, che nel 2013 si sono ridotte a 72 mila e che hanno visto un ulteriore calo di 3000 donazioni nei primi sei mesi del 2014.

La crisi ovviamente non è l'unica causa. Il fatto che le unità mobili di trasfusione non siano state per ora certificate dall'Unione Europea ha contribuito non poco a determinare questo crollo.

Per questo domenica 26 ottobre l'associazione Fratres sarà in 300 piazze toscane per promuovere la donazione del sangue. "Donare è utile non solo per chi riceve il sangue - ha detto il presidente Frediani - ma anche per chi dona, che ha la possibilità di effettuare gratuitamente gli esami del sangue". 

Nonostante il calo del 3% medio annuo che si registra nelle donazioni, la Toscana rimane autosufficiente: "Se tutte le regioni fossero come noi - ha detto Luigi Marroni, assessore regionale alla salute - in Italia avremmo la completa autosufficienza".