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Curarsi con la marijuana, ora si può

Le Asl della Toscana individueranno gli ospedali e le cliniche che potranno somministrare i farmaci derivati dalla cannabis.

Un anno e mezzo dopo aver varato una legge regionale che disciplina l'uso dei medicinali a base di cannabis, la Giunta della Toscana ha licenziato il regolamento attuativo che permette di dare concretezza a una norma rimasta fino ad ora solo sulla carta.
I farmaci derivati dalla marijuana saranno somministrati, su prescirzione medica, solo in alcune strutture ospedaliere individuate dalle singole Asl e, nel caso in cui fosse necessario proseguire con il trattamento anche al di fuori delle cliniche o degli ospedali sarà comunque il edico a dover fornire i medicinali al paziente.
Non sarà quindi possibile presentarsi con la ricetta in mano direttamente in farmacia. Un modo per monitorare il consumo sul territorio da un lato e per contenere i costi dall'altro, visto che si tratta di farmaci a carico del servizio sanitario regionale.
I campi d'applicazione sono vasti: si va dai malati di sclerosi multipla, a chi soffre di glaucoma o di dolori cronici neuropatici, a chi lamenta nausea e vomito dovuti agli effetti della chemioterapia,
Mentre sono esclusi i pazienti che soffrono di patologie cardiovascolari, insuficienza renale o hanno una storia di dipendenza di qualsiasi natura.
Le direttive per applicare correttamente la legge sono arrivate sulle scrivanie dei Direttori Generali delle Asl della Toscana il 30 dicembre. Ora spetta a loro organizzare la fase di approvvigionamento, distribuzione e somministrazione.