Attualità

Dal 1 Luglio in Toscana riaprono i centri anziani

La Regione ha assegnato 3 milioni di euro alle zone distretto e alle società della salute per la ripresa in sicurezza delle strutture semiresidenziali

Prevenire il contagio e tutelare la salute degli utenti e degli operatori in vista della riapertura, a partire dal prossimo primo luglio, delle strutture semiresidenziali per persone anziane. Sono questi gli obiettivi del protocollo operativo approvato nell’ultima seduta della giunta regionale, su proposta dell’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi. Contestualmente, la giunta ha assegnato 3 milioni di euro alle Zone distretto e alle Società della Salute per l’attuazione degli interventi di sostegno e di supporto ai gestori delle strutture, laddove si renderanno necessari per garantire una graduale, sicura ed efficace ripresa delle attività.

“Considerate la tipologia degli utenti, le dimensioni e le sedi di queste strutture - ha spiegato l'assessore Saccardi - è chiaro che non potrà esserci un’unica formula organizzativa. Ogni formula dovrà essere valutata in modo specifico. L’obiettivo primario che ci siamo posti è quello di garantire la qualità dell’assistenza in assoluta sicurezza. E per fare questo dovranno essere individuate le migliori modalità operative e messe in atto le opportune azioni per allestire e sanificare i locali nei quali si svolgeranno le attività. Non possiamo abbassare la guardia, nonostante i grandi risultati ottenuti nella lotta contro il Covid, risultati dovuti all’impegno straordinario di tutti gli attori del sistema sanitario regionale e dei cittadini toscani”.

Il protocollo, oltre a definire la riapertura delle attività dei Centri semiresidenziali a partire dal prossimo primo luglio e a fornire alcune indicazioni preliminari per garantire la necessaria sanificazione degli ambienti, disciplina, inoltre, la frequenza dei Centri da parte degli utenti, le modalità di riapertura e di trasporto, l’ingresso e la permanenza degli ospiti nella struttura, ulteriori disposizioni per gli operatori, la formazione del personale, la comunicazione che deve essere garantita quale concreto sostegno ai familiari di persone anziane e in particolare di persone con demenza, spesso associata a disturbi del comportamento.