Politica

Daniela Lastri lascia il Pd e appoggia Fattori

La consigliera regionale della minoranza del Partito Democratico non rinnoverà la tessera e alle regionali sosterrà la lista del Sì contro Rossi

La rottura tra Daniela Lastri e il Pd si era consumata ormai diverse settimane fa. Oggi però è stata ufficializzata: l'ormai ex consigliere regionale, membro dell'Ufficio di Presidenza, non rinnoverà la tessera del Partito Democratico e alle elezioni del prossimo 31 maggio sosterrà Tommaso Fattori, candidato governatore per la lista Sì - Toscana a sinistra che corre contro il presidente uscente Enrico Rossi.

A pesare sulla scelta di Lastri, che nel 2009 si candidò alle primarie per diventare sindaco di Firenze contro Matteo Renzi, sono state le prese di posizione più recenti di Rossi, che secondo l'ex consigliera si sarebbe troppo appiattito sul modello proposto dall'attuale premier. Dure le critiche di Lastri alle leggi elettorali, dall'Italicum al Toscanellum. Ma anche alla riforma della scuola e al Jobs Act.

"C'è bisogno - afferma Lastri - di una sinistra di governo. La sinistra in Toscana ha fatto cose buone, nel passato e anche nella legislatura che sta per concludersi, ma il futuro non dice nulla di buono, parla il linguaggio del governo Renzi che ci porterà, se nulla cambia, una sanità pubblica senza prospettive, una scuola pubblica ancora troppo povera, poco lavoro e sempre precario, la rinuncia di fatto alla lotta alla povertà, un ambiente sempre in contrasto con lo sviluppo e istituzioni locali abbandonate a se stesse".

Dure le critiche anche nei confronti del partito che anche in Toscana, secondo Lastri, avrebbe finito per ridurre al silenzio le voci dissonanti. Lastri non vuole diventare una barricadera, anzi. "Ma la sinistra di governo - ha detto l'ex consigliere Dem - non è solo il Pd".

"L'annuncio del sostegno di Daniela Lastri - ha commentato Tommaso Fattori - è stata una delle più belle notizie di queste settimane e dimostra che da questa parte c'è chi sta cercando di ricostruire una sinistra di governo, alternativa alle destre, al Pd di Renzi".