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Ferite irreparabili all'Orto botanico

La tromba d'aria di venerdì 19 settembre ha provocato oltre 500 mila euro di danni al Giardino dei Semplici. Il direttore: "Riapriremo tra 3 o 4 mesi"

Allestito nel 1545 per volere di Cosimo I de Medici, il Giardino dei Semplici di Firenze è il terzo orto botanico più antico del mondo. Dopo la tromba d'aria e la straordinaria grandinata che si sono abbattute su Firenze poco più tardi di mezzogiorno e mezzo di venerdì 20 settembre, però, sembra essersi trasformato in un campo di battaglia. Alberi sradicati a partire dalla radici, tronchi spezzati a metà, serre con i veti infranti e piante con le foglie bucate dalla grandine. Al momento gli alberi classificati dai tecnici del Giardino come danneggiati sono 47, cui si devono sommare quelli riportati dalle strutture.
 
Difficile, in ogni caso, fare una stima precisa, come ha confermato lo stesso Guido Chelazzi, responsabile del Museo di Storia naturale dell'Università di Firenze di cui l'Orto botanico fa parte. "Ci sono piante secolari che hanno subito danni pesantissimi - ha spiegato Chelazzi in occasione di un sopralluogo compiuto insieme al vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi e all'assessore regionale alla Cultura, Sara Nocentini - In questo caso si tratta di danni irreparabili e comunque impossibili da quantificare: che valore ha una pianta di 3 secoli?". In ogni caso al netto delle piante secolari, secondo Chelazzi i danni alle strutture ammonteranno a non meno di mezzo milione di euro. "Per quanto riguarda la riapertura - ha concluso Chelazzi - stiamo aspettando un parere dai tecnici, ma non credo si riuscirà a riaprire prima di 3 o 4 mesi".

L'evento che si è verificato venerdì è stato del tutto imprevedibile, per quanto riguarda il luogo, e assolutamente inedito, come ha confermato il climatologo, Giampiero Maracchi, che però ha ben chiare le ragioni per cui si è verificato un fenomeno di tale portata: "Noi climatologi sono 20 anni che lo diciamo - ha detto Maracchi - Eventi come questi non si sono mai verificati come testimonia lo stato di salute di questi alberi secolari che mai hanno subito danni simili. Negli ultimi 15 anni in toscana invece si sono ripetuti. E la causa è il surriscaldamento del pianeta. Un evento così ha infatti due componenti: l'energia e il vapore acqueo. L'innalzamento di un grado della temperatura sull'oceano Atlantico provoca un aumento di entrambe queste componenti e quindi moltiplica la possibilità che possano scatenarsi fenomeni simili". 

Al sopralluogo all'Orto botanico ha partecipato anche la vicesindaco Cristina Giachi, che ha rilanciato l'appello diffuso nei giorni scorsi da Nardella: "Cittadini - ha detto Giachi - state lontani dai parchi colpiti dalla tromba d'aria, come l'Anconella e l'Albereta, perché è ancora alto il rischio caduta rami. Stiamo effettuando i controlli - ha concluso Giachi, che ha anche annunciato che domani, martedi, verrà riaperta la scuola Mameli - ma ci vorrà tempo".