La pubblicazione di un'edizione critica delle opere di Dante è il primo compito statutario della Società Dantesca Italiana ed è una tradizione che risale al 1914, quando il Parlamento italiano autorizzò, con una apposita legge, la spesa di 180.000 lire - da corrispondere in dieci anni - come contributo alla pubblicazione dei volumi.
L'esposizione al Palagio dell'arte della lana ripercorre i passi fondamentali che hanno portato a questo riconoscimento da parte dello Stato con un accenno anche agli studi relativi all'edizione critica delle singole opere.
Attraverso documenti d'archivio della Società Dantesca emergono epidosi e curiosità che aiutano a capire l'enorme interesse suscitato dallo studio di Dante, condiviso dal mondo culturale e politico dei primi del Novecento che si mobilitò per garantire continuità e sopporto economico all'attività filologica e critica di dantisti come Raina, Vandelli e Barbi.