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Lavoro sicuro, al via la task force regionale

Dal 1° luglio triplicati i controlli delle Asl nelle aziende cinesi di Prato, Empoli, Firenze e Pistoia. Il 13 giugno presentazione del piano a Renzi

Il governatore Enrico Rossi presenterà il programma ''Lavoro sicuro'' al presidente del consiglio Matteo Renzi il 13 giugno a Palazzo Chigi. 

La Regione punta a controllare entro il 2015 almeno 4.400 delle 7.700 aziende cinesi attive nell'area vasta della Toscana centrale.  I 74 nuovi tecnici della prevenzione assunti dalle Asl su disposizione della Regione  opereranno in gran parte a Prato dove passando dagli attuali 20 a 70. Ai 68 oggi in organico a Firenze se ne aggiungeranno altri 14 mentre a Empoli passeranno da 25 a 33 e a Pistoia da 26 a 28.

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi ha presentato insieme al coordinatore del progetto 'Lavoro sicuro', Renzo Berti, anche la campagna di comunicazione  che prenderà il via nei prossimi giorni, basata su un dépliant bilingue italiano-cinese, stampato in 30.000 copie, che verrà distribuito a tutti gli interessati. Entro i primi dieci giorni di giugno sarà attivato anche il numero verde 800-554952 che sarà gestito dalla Asl di Prato, fornendo indicazioni registrate in italiano e cinese 24 su 24. In orari prestabiliti  risponderà alle chiamate anche un mediatore linguistico cinese.

"Il nostro obiettivo – ha spiegato il presidente Rossi – è aumentare le situazioni di regolarità e di rendere più sicuro il lavoro degli oltre 20.000 addetti presenti nell'area. Nella seconda metà di quest'anno contiamo di sottoporre a verifica oltre 1.400 aziende, la metà delle quali a Prato. Nel 2015 arriveremo a 3.000 controlli. Si tratta di un imponente opera di prevenzione per far sì che tragedie come quella del 1 dicembre scorso al Macrolotto non debbano ripetersi, stimolando chi ancora si trova in condizione di non regolarità a mettersi al più presto a norma. E' un progetto ambizioso, a cui la Regione Toscana ha destinato più di 12 milioni di euro per i prossimi tre anni e rispetto al quale ci aspettiamo la massima collaborazione da tutti i soggetti coinvolti''. Sono convinto che a Prato come nel resto dell'area possiamo rendere il lavoro più sicuro e mettere in regola le aziende che non lo sono. Serve prima di tutto una piena condivisione degli obiettivi. Misureremo il grado di collaborazione anche dall'adesione al Patto fiduciario per la sicurezza che intendiamo promuovere per incentivare i processi di emersione e regolarizzazione".

"I criteri che ci siamo dati – ha aggiunto il coordinatore del progetto, Renzo Berti – prevedono di iniziare i controlli dalle aziende di nuova apertura, privilegiando quelle collocate in determinati contesti edilizi ed urbanistici e quelle che non aderiranno al Patto per la sicurezza. E' importante che si sviluppi un'azione corale di incoraggiamento e sostegno a questo impegnativo percorso, anche attraverso il contributo delle associazioni di categoria".