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"Debutto in rosso per le Asl di area vasta"

Il capogruppo di Forza Italia in Regione Marchetti: "Passivo di 43 milioni in Nord-Ovest, di 21 alla Sud-Est e di 17 alla Centro. Sistema al collasso"

Maurizio Marchetti

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti interviene sulla gestione della tre superAsl toscane dopo aver spulciato i bilanci 2016 delle tre aziende.

"Mescolare le carte con la riforma 2015 che ha accorpato le vecchie 12 ex aziende sanitarie a quanto pare non ha funzionato e non ha reso la situazione meno grave di prima - scrive Marchetti in una nota - Essendo questo il primo bilancio post-riforma  non sono possibili i raffronti. E’ però evidente la situazione di passivo. In generale se la maglia nera va alla Asl Toscana Nord Ovest che aggrega le ex Asl di Lucca, Versilia, Livorno, Pisa e Massa che probabilmente porta con sé riverberi del crac 2012 con conseguente buco da 420 milioni di euro, le altre Asl d’area vasta non sono messe così meglio".

"Per la Asl Toscana Sud Est che aggrega Arezzo, Siena e Grosseto, il collegio sindacale guarda con preoccupazione alla situazione della liquidità, - spiega Marchetti - rilevando come l’Azienda sia in costante anticipazione di tesoreria, con squilibrio dovuto per la maggior parte all’ammontare dei crediti vantati nei confronti della Regione, tuttora non liquidati, mentre risultano falliti gli obiettivi per i dispositivi medici e la spesa farmaceutica ospedaliera. In buona sostanza, a fronte di maggiori costi si sono avuti minori rimborsi, con effetti negativi sul bilancio".

Revisori in allerta anche nella Asl Toscana Centro, che raggruppa le vecchie Asl di Firenze, Empoli, Prato e Pistoia: "Anche qui  si paga lo squilibrio accumulato dalle varie Aziende, e su questo il Collegio sindacale richiama l’intervento della Regione" sottolinea Marchetti.

"La situazione complessiva è serissima - conclude il capogruppo di Forza Italia - e se il governo regionale non ci dà ascolto iniziando coi tagli d’apparato ed evitando di porsi in situazioni debitorie milionarie come nel caso del mancato versamento Ires coi 20 milioni rivendicati dall’Agenzia delle entrate, qui si va al collasso del sistema".