Cronaca

Incendia la sua cella nell'Opg di Montelupo

L'episodio è stato reso noto dal sindacato di polizia penitenziaria che è tornato a invocare la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari

Nella notte tra sabato e domenica un italiano rinchiuso nell'Opg di Montelupo ha dato fuoco alla sua cella. L'uomo, secondo quanto comunicato dal numero uno del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, il Sappe, Donato Capece, si trovava in "evidente stato di agitazione psico-motoria".
"Poteva essere una tragedia - ha sottolineato Capece - che è stata sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari in servizio, uno dei quali è rimasto intossicato". 
Un episodio che ripropone prepotentemente il tema della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari e che ha mandato su tutte le furie il segretario generale del Sappe. "È grave - ha detto Capece - che, dopo tutto quello che è stato detto sulla precarietà delle strutture, non si è stati in grado di realizzare le alternative per il superamento degli Opg: questo segna il fallimento delle politiche della giustizia in questo Paese sulla detenzione degli internati".

L'auspicio del sindacato di polizia penitenziaria è che il superamento degli Opg diventi presto realtà, anche se al momento non è chiaro né dove verranno trasferiti gli oltre mille pazienti degli ospedali psichiatrici giudiziari, né in che modo e dove verranno riassorbiti i dipendenti delle strutture, guardie carcerarie in primis.

"Se il percorso è lo stesso che, dall'oggi al domani, ha trasferito la sanità penitenziaria al servizio sanitario nazionale - ha concluso Capece -  siamo preoccupati".