Attualità

Dipendenti provinciali di nuovo in piazza

Manifestazioni in tutta Italia per chiedere garanzie sull'occupazione e l'erogazione dei servizi: "Bene il passaggio delle competenze, ma le risorse?"

Sono passati cinque mesi da quando sono iniziate le occupazioni delle province, a partire da quella di Firenze, e poi via via in tutta Italia. Ciò nonostante, i dipendenti degli enti intermedi in via di smantellamento sono tutt'altro che certi del loro futuro. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di riconvocare in piazza i lavoratori in tutta Italia per chiedere garanzie sulla tutela dei livelli occupazionali e sull'erogazione dei servizi.

In Toscana i manifestanti si sono concentrati a Firenze: poche decine di persone in tutto ma furiose perché, nonostante la Regione abbia già avocato a sé alcune funzioni, ambiente, agricoltura, caccia e pesca e formazione, alcune incognite permangono. "Otto province su dieci - ha detto Marco Bucci, segretario generale Fp Cisl - rischiano il dissesto finanziario quest'anno".

E con esse i servizi a loro collegati, in particolare la polizia provinciale e la gestione dei centri per l'impiego, che per altro in Toscana funzionano meglio che altrove.

"Il problema - ha detto Debora Giomi, segretario generale Fp Cgil, - è che il passaggio delle competenze a livello nazionale non c'è stato, mentre i tagli in Finanziaria sono già esecutivi".

Da qui la protesta dei sindacati: "Non ci fermeremo - ha detto Paolo Becattini, segretario generale della Funzione pubblica Uil - Andremo avanti finché non si farà chiarezza sul futuro dei lavoratori".