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Dirigenti medici contro la riduzione delle Asl

I sindacati medici si schierano contro la creazione di 3 superaziende al posto delle 16 esistenti: "La polemica sui primariati? E' pretestuosa"

Presa di posizione contraria dell'intersindacale della dirigenza medica e veterinaria contro la riorganizzazione dei servizi sanitari pubblici toscani annunciata dal governatore Enrico Rossi e basata sostanzialmente sulla concentrazione delle funzioni di gestione in tre macrostrutture con sede a Pisa, Firenze e Siena.

"Si rischia di accentrare la gestione della sanità nelle mani della componente universitaria - spiegano i rappresentanti sindacali - Il numero dei primariati non c'entra con il nostro giudizio, le polemiche su questo punto sono pretestuose". 

Bocciata anche l'ipotesi di un superticket sui ricoveri degli utenti con redditi superiori ai 50.000 euro, definita dai sindacati "una misura iniqua, non praticabile e potenzialmente pericolosa che porterebbe a pagare sempre i soliti noti ovvero i cittadini che già consentono la sostenibilità del sistema sanitario pagando per intero le tasse".

L'intersindacale dei dirigenti medici lancia una proposta alternativa.

"Sarebbe maggiormente garantista la creazione di 6 aziende, di cui tre ospedaliero-universitarie e sanitarie-territoriali - spiega l'intersindacale - Per quanto riguarda invece la riduzione dei primariati come unica soluzione dei mali, ricordiamo che questa figura non rappresenta solo lo sviluppo della carriera professionale di un medico ma anche un elemento di coesione e di governo per uno sviluppo equilibrato delle équipes, per generare e mantenere un clima di lavoro sereno e non conflittuale, governato da operatori non motivati".