Cronaca

Disposta l'autopsia per il piccolo Adam

La procura vuole le prove che il bambino sia veramente deceduto per un'intossicazione da monossido di carbonio. La tragedia nel furgone dei genitori

Il dramma si è consumato ieri sera nella piazzola di un distributore di carburante dove il padre e la madre del piccolo, commercianti ambulanti, avevano parcheggiato il loro camioncino per servire panini e bibite fino a notte inoltrata. Ed è stata proprio la mamma, Leyla, di origine marocchina, ad accorgersi che il bambino, addormentato nell'abitacolo del mezzo riscaldato con una piccola stufa, stava male.

L'ambulanza del 118 è giunta sul posto in 3 minuti e i sanitari hanno messo in atto le manovre necessarie per la rianimazione. Poi la corsa fino all'ospedale San Donato dove Adam è stato sottoposto a una specifica terapia salva-vita con un'iniezione di adrenalina. Ma tutto è stato inutile. Nel frattempo polizia e vigili del fuoco passavano al setaccio il furgone e tutti gli impianti. Ma l'attenzione degli inquirenti si sta concentrando sulla stufa trovata accesa nell'abitacolo nel camioncino, le cui esalazioni potrebbero essere state mortali.

La famiglia di Adam risiede a Palazzo Del Piero, frazione nell'immediata periferia di Arezzo. Il padre Simone ha 38 anni, è italiano, e per sposare la mamma di Adam si è convertito alla fede islamica. Aveva iniziato il lavoro di venditore ambulante dopo aver perso un posto da dipendente. La coppia ha un altro figlio più grande che solitamente, quando i genitori vanno al lavoro di sera, rimane a casa. Il figlio più piccolo invece seguiva sempre i genitori che amavano portarlo sempre con loro.

I compaesani di Simone e Leyla hanno organizzato una raccolta fondi di sostegno.