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Decreto sicurezza, M5S contro il ricorso di Rossi

Il gruppo del 5Stelle in Consiglio regionale: "Il ricorso della Regione Toscana alla Corte Costituzionale è strumentale"

I consiglieri del gruppo M5D in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli, Andrea Quartini, Irene Galletti e Gabriele Bianchi criticano la decisione del presidente della Regione Enrico Rossi di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il decreto legge Sicurezza del governo gialloverde.

“Il ricorso alla Corte costituzionale che la Regione Toscana si appresta a presentare contro il decreto Sicurezza è strumentale: Rossi e il Pd pensino a risolvere i problemi dei toscani - si legge in una nota dei consiglieri 5Stelle - È davvero triste constatare che sindaci e governatore piegano le cariche pubbliche ricoperte per soddisfare le proprie esigenze elettorali”. Secondo i consiglieri pentastellati "il decreto Sicurezza non presenta alcuna distorsione civica". 

“Si tratta di un testo dettato dal buonsenso - scrivono nella nota - Ai richiedenti asilo continuano a essere garantiti servizi di accoglienza e assistenza. Così come sono assicurate cure mediche e servizi scolastici per i minorenni. Una volta ultimata la procedura di riconoscimento, se l’immigrato ha diritto a una forma di protezione può essere iscritto all’anagrafe possedendo una prospettiva stabile di presenza nel nostro Paese". “È bene ricordare che abbiamo ereditato un sistema di gestione dei flussi migratori al collasso - continuano Giannarelli, Quartini, Bianchi e Galletti - Una struttura a lungo osteggiata proprio da molti sindaci, soprattutto dei piccoli centri, che si sono ritrovati a dover fare i conti con centri di accoglienza del tutto sproporzionati alle reali capacità dei territori. Una continua emergenza in cui la criminalità organizzata e non ha fatto affari d’oro sulla pelle delle persone: sottraendo il diritto a un’accoglienza dignitosa, così come dimostrato anche in Toscana con gli scandali nei Cas; o dando vita a una tratta di esseri umani da destinare alla criminalità o peggio, come nel caso del macabro mercato di organi". 

"Con il decreto Sicurezza – conclude la nota - il governo nazionale sta cercando di dare ordine, maggior trasparenza e controllo”.