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Controlli Arpat su tessile, vivaismo e rottami

L'anno scorso 95 aziende passate al setaccio, un terzo situate in provincia di Prato. Disposti 24 sequestri, 51 denunce sulla gestione dei rifiuti

I controlli ambientali e sanitari programmati da Arpat nell'ambito del progetto della Regione per contrastare l'economia illegale erano 80 ma ne sono stati effettuati 15 in più,  focalizzati su tessile, rottami, vivaismo e rifiuti liquidi trasportati su gomma. 

Nel dettaglio, le ispezioni sono state 32 in provincia di Prato, 14 a Firenze, 8 a Pistoia, 5 a Livorno, 5 a Pisa, 4 nel comprensorio Empolese Valdelsa, altrettanti a Lucca, Piombino, Arezzo, 3 a Massa e Carrara, a Siena e a Grosseto.

Delle 95 ispezioni, 55 sono state condotte in collaborazione con altri enti (come Asl, Dogana, Vigili del Fuoco, Comune, Provincia) 50 in collaborazione con le Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia municipale e provinciale, Corpo forestale), 24 in autonomia.

In particolare, i controlli hanno portato a 24 sequestri, di cui più del 50% nel tessile (13) e il 20% nei rottami (6). 31 le deleghe all'Autorità giudiziaria e di queste l'80% riferite solo alle province di Prato e Firenze (18 nel tessile e 9 nei rottami).

La maggior parte delle irregolarità (79) hanno riguardato la gestione dei rifiuti con 51 comunicazioni di reato e 28 sanzioni amministrative.

"Il progetto speciale di Arpat contro l'economia sommersa, l'elusione e l'evasione – ha spiegato Giovanni Barca, direttore generale dell'Agenzia per la protezione ambientale della Toscana – è partito a maggio scorso e durerà tre anni. Ha l'obiettivo di controllare la gestione dei rifiuti in alcuni settori di attività produttive e di servizio, attraverso indagini, ispezioni, controlli analitici, e soprattutto l'incrocio e la valutazione dei dati e delle informazioni inerenti le fasi di raccolta, trasporto, recupero, riciclo e smaltimento".