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Effetto Genova, Nardella rivede piano emergenze

Il programma di prevenzione e protezione civile verrà aggiornato con un anno d'anticipo, nel 2015. Il sindaco chiede di snellire la catena di comando

Governo, Regione, Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica, Provincia e Comune. Troppi medici attorno ad un malato creano confusione. Di questo per lo meno è convinto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che dopo l'alluvione di Genova e le polemiche che sono nate in particolare sulla catena di comunicazione tra i vari enti incaricati di controllare il territorio, ha deciso di anticipare di un anno l'aggiornamento del piano di Protezione Civile comunale.

Per farlo ha riunito attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati alla manutenzione e al monitoraggio dei fiumi dell'area fiorentina e deciso che entro metà gennaio il progetto di revisione del programma di prevenzione e gestione dell'emergenza arriverà in Consiglio comunale.

Modifiche che riguarderanno, da un lato il rafforzamento dei poteri del sindaco, dall'altro la modifica del sistema di comunicazione delle allerte meteo, che arriveranno ai comuni non più solo via fax ma anche via mail e sms.

"Tutto questo è fatto per evitare la classica sindrome del giorno dopo - ha spiegato Nardella - con la quale scatta lo scarica barile e il panico delle responsabilità". 
Meglio avere le idee chiare su chi fa cosa, dunque. I dettagli, in particolare per quanto riguarda la manutenzione dei corsi d'acqua, - Arno, Mugnone e affluenti minori - verranno forniti ad inizio novembre. Per il momento Nardella si è limitato a scagliarsi contro il sistema delle "matrioske", fatto di troppi soggetti chiamati a intervenire o dire la loro in caso di emergenza. Meglio una semplificazione, ha detto il sindaco di Firenze rivolgendosi in questo caso direttamente al governo.