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Il presidente della Sampdoria sullo yacht multato a Pianosa

Lo segnala Legambiente Arcipelago Toscano riportando che a bordo dello yacht ci sarebbe stato anche il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero

Lo yacht nelle acque dell'isola di Pianosa

Un megayacht avvistato anche all'Elba nei giorni scorsi è stato multato dai carabinieri forestali a tutela delle acque del Parco nazionale Arcipelago toscano per aver violato il mare protetto dell'isola di Pianosa.

Lo segnala Legambiente Arcipelago Toscano spiegando che lo yacht  a Ferragosto sarebbe entrato nelle acque protette di Pianosa, area di tutela integrale (zona 1) del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

A bordo del megaycht secondo Legambiente ci sarebbe stato il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, che in questi giorni è in vacanza all'Elba.

"Un episodio - hanno commentato da Legambiente - che ricorda quello dell’immersione proibita dell’allora presidente della Camera Fini a Giannutri, ma ancora più grave vista la stazza del natante e la prepotenza mostrata da un mega-Yacht che, contando sulla bandiera spagnola, forse credeva di riuscire a cavarsela senza conseguenze".

"Questa clamorosa vicenda - hanno aggiunto da Legambiente - speriamo spinga il ministro della Transizione Ecologica a rivedere multe e sanzioni e a portarle ai livelli degli altri Paesi europei, prendendo magari ad esempio quel che viene messo in atto nelle aree marine protette della vicina Corsica. E speriamo lo convinca a rafforzare la protezione di aree marine e isole, dando più uomini, finanziamenti e mezzi dedicati alle forze dell’ordine".

"Un intervento - hanno sottolineato da Legambiente - che ricorda quello di qualche anno fa a Pianosa, quando un Forestale raggiunse a nuoto una barca in area proibita per comminargli la giusta sanzione, ricevendo un encomio" che Legambiente si augura possa essere esteso anche ai carabinieri forestali che a Ferragosto hanno abbordato il megayacht.

"La tutela della biodiversità di Pianosa e degli altri gioielli dell’Arcipelago Toscano non può tollerare la prepotenza di nessuno, nemmeno se è un noto presidente di una squadra di calcio", hanno concluso da Legambiente.