Cronaca

Imprigionata nei rovi per ore, salvata nella notte

Brutta avventura per Rosanna Mazzini, la donna di San Piero è scivolata in una siepe di rovi e è stata salvata dai volontari solo a notte fonda

Un piede in fallo e poi la lunga attesa che qualcuno la venisse a salvare. E' stata questa la domenica di Rosanna Mazzini, 75enne di San Piero che ieri ha tenuto in apprensione tutto il paese per molte ore.

La Mazzini, uscita di casa intorno a mezzogiorno di domenica 12 giugno, non aveva più dato segni di sè gettando nella più viva preoccupazione i familiari al punto che già nella sera è stato lanciato l'allarme persone scomparse attivando i volontari della Racchetta (la Protezione Civile dell'Elba Occidentale), ai quali si sono subito aggiunti Vigili del Fuoco i Carabinieri ma anche una trentina di ragazzi del paese collinare, disponibili ad aiutare la compaesana dispersa.

Intuendo che la signora avesse perso l'orientamento, con le difficoltà aggiuntive nel buio sopraggiunto, è iniziata una ricerca su una vasta area intorno all'abitato di San Piero, finché poco dopo mezzanotte è giunta la prima, debole, risposta.

Individuato il punto dal quale la signora Rosanna rispondeva, situato circa cento metri a valle dell'abitato, nei pressi della cava di Masso Foresi, è cominciata la difficile operazione di recupero. La signora era scivolata lungo un liscione di roccia per una decina di metri piombando in una fitta siepe di rovi che ha avuto una doppia funzione: da una parte i rovi l'avevano letteralmente imprigionata, dall'altra i rami spinosi attutendo l'impatto, l'avevano salvata da ulteriori traumi.

Non è chiaro cosa sia accaduto nelle ore successive, se la signora abbia perso i sensi o se addirittura stremata dagli inutili tentativi di liberarsi si sia assopita. Sta di fatto che è stata trovata sdraiata sul terreno, e i Vigili del Fuoco per liberarla dalla morsa dei rovi e riportarla in barella in strada hanno dovuto faticare non poco.

La donna presa quindi in cura dal personale del 118 di Campo nell'Elba, graffi ed escoriazioni escluse, appariva in più che accettabili condizioni, considerando la caduta e le lunghissime ore passate nella sua prigione di spine, tanto che il suo trasferimento all'ospedale portoferraiese aveva sostanzialmente un carattere precauzionale.