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Villette di Lacona, assolti i tre imputati

La vicenda iniziata nel 2013, le opere edili rientravano in una convenzione legata alla costruzione del canile. L'anticipazione di Ruggero Barbetti

Per ora è una anticipazione, ma è decisamente autorevole e quindi merita di essere riportata, in attesa di approfondimenti di carattere giudiziario. Il caso è quello - decisamente noto all'Elba - delle tre villette realizzate in una zona soprastante Lacona. Come ci anticipa il sindaco di Capoliveri Ruggero Barbetti, sono stati assolti nel dibattimento processuale che si è svolto in questi giorni presso il Tribunale di Livorno  i tre imputati dell'epoca, Alain Croci, Carlo Alberto Ridi e Vincenzo Rabbiolo,  che erano stati indagati per  reati che vanno dalla violazione del vincolo paesaggistico, all'abuso di ufficio e falso ideologico in atti pubblici.

La nota vicenda  - come ricorda un nostro articolo dell'epoca - è quella delle tre villette costruite in località Colle delle Vacche che dapprima  furono oggetto di un provvedimento di sequestro  - nel gennaio 2015 - da parte degli agenti del Corpo forestale ma che trae origine già dal 2013 quando, in seguito alle segnalazioni di Legambiente, ci fu un primo blocco dei lavori.

La costruzione del complesso immobiliare rientrava in una convenzione con il Comune di Capoliveri che prevedeva la costruzione del canile comprensoriale, opera che nel frattempo non è ancora stata realizzata mentre i tre caseggiati hanno visto presto la luce.

Gli indagati  dalla magistratura inquirente erano Alain Croci, titolare della Nicole Immobiliare "proprietaria dei terreni e committente dei lavori e della Edilcostruzione esecutrice materiale dell'opera", Carlo Alberto Ridi "progettista e direttore dei lavori" nonchè ex assessore comunale all'ambiente di Capoliveri e Vincenzo Rabbiolo, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Capoliveri.

Tutti e tre erano imputati in concorso di aver "realizzato l'opera sulla basi di provvedimenti illegittimi e quindi da ritenersi nulli in quanto non idonei in relazione alla tipologia delle opere realizzate";  il provvedimento descriveva  "un fabbricato di modeste dimensioni trasformato in tre villette con un imponente sbancamento e corredato da una strada di accesso". Era stata anche  contestata "una mancanza di controllo e verifica da parte dei competenti uffici comunali".

Oltre alle anticipazioni, Ruggero Barbetti ha commentato sul suo profilo Facebook la conclusione della vicenda in maniera abbastanza polemica.

"Dopo 4 lunghi anni - ha scritto il sindaco di Capoliveri -  sono stati tutti assolti. Era completamente chiaro ed evidente fin dal primo momento. Ma tra chi poteva, anzi doveva scriverlo, nessuno lo ha fatto. E spesso tutto parte da indagini iniziate male e sbagliate (può un qualsiasi semplice vigile, operatore di polizia locale, di norma neanche architetto o ingegnere specializzato in edilizia e urbanistica, essere a conoscenza di normative così complesse? Quando addirittura la Regione Toscana è costretta a produrre decine e decine di circolari esplicative delle leggi che approva!). Per fortuna anche da premesse sbagliate escono dai tribunali sentenze giuste che fanno piena luce sulla realtà dei fatti. Ora la domanda è: chi paga per gli errori commessi? Siccome siamo in Italia penso che non pagherà nessuno. Escluso noi cittadini, sempre e comunque".