Resta per il momento in carcere Giovanni Daveti, il viceprefetto per gli affari dell'Elba arrestato giovedì 31 maggio nell'ambito dell'operazione "Vicerè", condotta dalla Guardia di Finanza livornese sotto il coordinamento diretto del capo della procura della Repubblica di Livorno Ettore Squillace Greco.
Nella mattinata di domenica 3 giugno Daveti, che è detenuto nel carcere livornese delle Sughere, è stato interrogato per oltre due ore dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Livorno Marco Sacquegna, rispondendo punto su punto alle accuse e negando ogni addebito.
L'inchiesta, che ha portato all'arresto di altre otto persone, mentre ben 27 sono gli indagati, sembrerebbe tutt'altro che conclusa: sembrerebbero ancora in corso indagini che spaziano dal campo dei rifiuti, alle banconote false e alla manipolazione telematica dei dati bancari.
Intanto, a conclusione dell'interrogatorio di garanzia di domenica mattina, l'avvocato di Daveti, Claudio Altini, ha preannunciato la volontà di cercare di ottenere un attenuazione della misura cautelare, mediante la richiesta degli arresti domiciliari per il suo assistito.